Ormai sono famosa per i miei sogni strani. Ma non sempre mi strappano un sorriso e basta.
Ci sono anche delle volte in cui mi sveglio sudata e agitata, con un gran mal di testa, e il sogno tremendo ancora vivido. Non tanto le immagini mi turbano, quanto le emozioni: mi riporto anche al risveglio la stessa orribile emozione, che sia paura o rabbia.
Questa mattina, ad esempio, è rabbia. Sono agitata, sudata, col mal di testa e con una paura di arrabbiarmi anche nella vita reale e reagire nel modo violento del sogno.
Sin da piccola facevo così ed è il motivo per cui ho cercato, poi, di raccontare e interpretare i sogni – nel tentativo di esorcizzarli. Ogni tanto funziona, ma altre volte no.
Per questo oggi devo solo sperare che nessuno mi faccia arrabbiare; non voglio diventare un mostro e loro non vorrebbero essere torturati come nel mio sogno.
tempo fa mi sono interessato al problema, intendo ai sogni, sul piano scientifico non esiste nessun nesso tra sogni e realtà, cioè, non documentabile, lo stesso dicasi per gli stati umorali dovuti ad accadimenti quotidiani. Detta in soldoni, la parte del cervello che si occupa dei sogni è disconnessa dalla realtà, totalmente autonoma e con sinapsi zero. Pare che i sogni non siano nemmeno una questione dell’io inconscio, nella sostanza, una piccola parte del nostro cervello si è resa totalmente autonoma, indipendente, separatista che sceneggia e proietta sogni ad minchiam.
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