Salvami, salvatevi.

Ormai sono famosa per i miei sogni strani. Ma non sempre mi strappano un sorriso e basta.

Ci sono anche delle volte in cui mi sveglio sudata e agitata, con un gran mal di testa, e il sogno tremendo ancora vivido. Non tanto le immagini mi turbano, quanto le emozioni: mi riporto anche al risveglio la stessa orribile emozione, che sia paura o rabbia.

Questa mattina, ad esempio, è rabbia. Sono agitata, sudata, col mal di testa e con una paura di arrabbiarmi anche nella vita reale e reagire nel modo violento del sogno.

Sin da piccola facevo così ed è il motivo per cui ho cercato, poi, di raccontare e interpretare i sogni – nel tentativo di esorcizzarli. Ogni tanto funziona, ma altre volte no.

Per questo oggi devo solo sperare che nessuno mi faccia arrabbiare; non voglio diventare un mostro e loro non vorrebbero essere torturati come nel mio sogno.

Un pensiero riguardo “Salvami, salvatevi.

  1. tempo fa mi sono interessato al problema, intendo ai sogni, sul piano scientifico non esiste nessun nesso tra sogni e realtà, cioè, non documentabile, lo stesso dicasi per gli stati umorali dovuti ad accadimenti quotidiani. Detta in soldoni, la parte del cervello che si occupa dei sogni è disconnessa dalla realtà, totalmente autonoma e con sinapsi zero. Pare che i sogni non siano nemmeno una questione dell’io inconscio, nella sostanza, una piccola parte del nostro cervello si è resa totalmente autonoma, indipendente, separatista che sceneggia e proietta sogni ad minchiam.

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