Si ha sempre paura dell’altro.
E non mi riferisco solo agli stranieri o agli alieni; non serve allontanarsi più di tanto per trovare qualcuno che puoi definire come “altro”.
L’altro è quello che cammina dal lato opposto della strada e ti guarda storto o come se ti volesse mangiare e tu pensi “Devo accelerare il passo, se no quello mi insegue.”
L’altro è quello seduto accanto a te sul pullman che ti ha fissato per un secondo in più e tu inizi a chiederti se l’ha fatto perché credeva di conoscerti o perché ha cattive intenzioni.
L’altro, in parole povere, è chiunque, è il prossimo. Non si può amare il prossimo se si ha paura.