Per spiegare il mio stato d’animo ho bisogno di un’immagine un po’ complessa.
Dovete immaginare un’enorme stanza tutta bianca. Non ci sono mobili in questa stanza e nemmeno finestre. Solo pareti bianche e pavimento di marmo bianco. E al centro del soffitto, pendula e senza protezione, un’unica lampadina vecchio stampo.
Dovete immaginare, poi, che all’improvviso in questa stanza c’è un ragazzino. È solo un bambino molto curioso e vivace. Si guarda attorno e si accorge che su una delle pareti lisce e bianche della stanza c’è un interruttore.
Lui lo preme e la lampadina si accende. La stanza da bianca diventa giallastra: è ancora più bella, sembra quasi un’altra stanza. Poi ripreme l’interruttore e tutto torna come prima.
Il ragazzino ha scoperto un nuovo splendido gioco, che non finisce mai di meravigliarlo e divertirlo. Così inizia a premere l’interruttore in continuazione e la lampadina si accende e si spegne, si accende e si spegne, sempre più frequente e sempre più veloce.
Dopo un bel po’ di questo giochetto la lampadina fa puff! e si fulmina. Il ragazzino ci rimane male: non voleva rompere la lampadina; non pensava si potesse rompere. Ma ormai la lampadina è fulminata e lui non sa che farsene di quella grande stanza bianca.
Ecco, io sono così: fulminata.
Ho provato questa sensazione anche io.
E ho provato anche la sensazione asfissiante di essere rinchiusa in una stanza bianca,era la mia mente vuota ad essere rinchiusa li.
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Il punto è riuscire a scappare dalla stanza. Piano piano capirò come.
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Appunto,devi scappare prima che si fulmi la lampadina,se no non vedi niente e dove la trovi la porta?
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Mi pare giusto.
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